Riuscire a recuperare la plastica in modo efficiente significa vincere due volte, aiutando ambiente ed economia. Occorre solo utilizzare le migliori soluzioni tecnologiche, in grado di trasformare i rifiuti in maniera pulita e sicura e in più vantaggiosa per i processi produttivi.
A questo proposito è intervenuto P.P. Cella Mazzariol, CEO di EntsorgaFin, venerdì 23 Novembre all’Environment Park durante il workshop “Recupero di rifiuti plastici e loro valorizzazione con approccio transettoriale” organizzato da Proplast nell’ambito del progetto europeo S3-4AlpClusters (Smart Specialization Strategies to build an Innovation Model for Alp Clusters”) e in collaborazione con il Polo CLEVER (Cleantech&Energy innoVation clustER), uno dei 7 Poli di Innovazione della Regione Piemonte che opera nell’ambito Energy and Clean Technologies.
Il workshop ha offerto una panoramica sul recupero degli scarti plastici con focus sui diversi settori. L’intervento del nostro CEO è stato incentrato sul sistema di tecnologie brevettate Entsorga per produrre un Combustibile Solido Secondario (CSS) certificato, dall’elevato potere calorifico. La soluzione, chiamata Prometheus, seleziona e raffina progressivamente i rifiuti, differenziati e non, utilizzando diversi macchinari in sequenza. Tra questi, ampia curiosità ha suscitato l’ultima tecnologia arrivata, il Falcon, il separatore ottico NIR (Near Infra Red) di nuova generazione studiato per eliminare le plastiche con cloro e rendere il combustibile ancora più performante per le specifiche degli utilizzatori, primi tra tutti i forni dei cementifici. Sono loro su cui Entsorga punta come principale mercato di sbocco del nuovo combustibile da rifiuti: per una grande industria energivora come un cementificio, infatti, utilizzare il CSS in alternativa al carbone significa non solo limitare il consumo di combustibili fossili e ridurre le emissioni dei gas serra, in linea con i principi di politica ambientale europea, ma anche neutralizzare le diossine e incorporare le tracce dei metalli pesanti nella struttura del clinker. Il tutto senza produzione di scarti e ceneri residue, da dover ulteriormente smaltire. Un bel risultato per un materiale un tempo destinato alla discarica.