Aggiudicata ad Entsorga la gara d’appalto per l’intervento di riqualificazione tecnologica dell’impianto di compostaggio con produzione di biometano dell’ACSR, l’Azienda Cuneese di Smaltimento Rifiuti. L’impianto sarà finanziato dal PNRR, il programma di investimenti nato per accedere alle risorse europee del Next Generation EU. Un sollievo per le tasche dei cittadini, che vedono diminuire significativamente la quota di spesa a loro carico, che passa dai quasi 16 milioni di euro previsti, ai soli 3 milioni, grazie all’intervento del Piano Nazionale per circa 13 milioni di euro. Al momento è in corso la Valutazione Unica Ambientale, di competenza della Provincia. Una volta ottenuta l’autorizzazione, Entsorga si occuperà della progettazione esecutiva dell’impianto, che dovrà essere consegnata a novembre 2024. Installazione, commissioning e avviamento del biodigestore dovranno avvenire entro il 30 giugno 2026.
La riqualificazione del sito realizzerà un nuovo, virtuoso esempio di economia circolare: dai rifiuti trattati si otterrà non solo compost per concimare il terreno, ma anche biometano, carburante rinnovabile che riduce sensibilmente l’emissione di gas serra e permette di valorizzare al massimo il ciclo dei rifiuti organici.
Dal trattamento dei rifiuti indifferenziati alla produzione di biometano
Attualmente l’impianto di Borgo San Dalmazzo tratta 24.000 tonnellate di RSU (Rifiuto Solido Urbano): da esso ogni anno vengono estratte e recuperate 1.000 tonnellate di materiale ferroso, altre 14.000 tonnellate di residuo secco, dopo essere ulteriormente trattate, vengono miscelate con plastiche non clorurate (35%) e utilizzate come CSS (Combustibile Solido Secondario) nel forno del cementificio Buzzi Unicem di Robilante, mentre la restante frazione organica, circa 9.000 tonnellate, viene trasformata in FOS (Frazione Organica Stabilizzata).
La proposta di riqualificazione dell’impianto di compostaggio nasce 7 anni fa, nel 2017, quando i 54 Comuni soci dell’Acsr Spa richiedono di aggiungere alla linea di composatggio anche la sezione per la produzione di biometano, una delle fonti energetiche rinnovabili più pulite disponibili al giorno d’oggi e per questo incentivato sia a livello italiano che europeo.
Approvato il progetto dall’assemblea dei sindaci, nel 2019 è stato dato mandato al Consorzio Ecologico Cuneese (CEC), formato sempre dai 54 comuni, di partecipare al bando del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Dopo aver subito alcuni rallentamenti a causa della pandemia, il progetto dell’impianto di Borgo San Dalmazzo, quantificato in 12.581.000 euro, si è aggiudicato i fondi del Piano Nazionale.
Una filiera virtuosa, per ridurre impatti e chiudere il cerchio
L’inserimento del biodigestore ridurrà in generale gli impatti dell’impianto, ma soprattutto ottimizzerà il recupero di energia dai rifiuti, estraendo dagli scarti organici anche il biogas che, trasformato in biometano, sarà immesso in rete e utilizzato come carburante anche per i mezzi che effettuano pubblici servizi.
In più, grazie alla nuova sezione di digestione anaerobica, anche il “nuovo” compost ottenuto dal digestato, sarà biologicamente più stabile e agronomicamente più umificato, rispondendo così anche alle esigenze degli agricoltori.
Rinnovato anche il contratto di fornitura del CSS tra Acsr Spa e Buzzi Unicem Spa, ulteriore tassello per richiudere il cerchio e garantire la massima valorizzazione dell’intero ciclo dei rifiuti.
I numeri dell’intervento di upgrading
Con il nuovo progetto di riqualificazione aumenteranno anche i quantitativi dei rifiuti in ingresso in impianto. Nello specifico, la quantità di sfalci di legno e del verde passerà dalle attuali 7.600 a 10.000 t/anno, mentre la Frazione organica del rifiuto solido urbano – già autorizzata fino a 22.500 t/ anno – salirà da 10.500 a 35.000 t/anno, accogliendo tutta la Forsu prodotta in provincia di Cuneo.
L’implementazione a livello di quantità di rifiuti in ingresso (da 18.100 a 45.000 t/ anno tra Forsu e verde) e di integrazione impiantistica, porterà alla produzione di 11.000 t/anno di compost (anziché le 4.500 t/anno attualmente prodotte) e di 2.200 t/anno di biometano (equivalenti a 30.800 MWh/anno di energia rinnovabile). La produzione di biometano e compost genererà anche 3.600 t/anno di scarti (anziché le 1.500 t/anno attuali) che andranno conferiti ad altri impianti della provincia di Cuneo.